• CHI SIAMO
  • ATTIVITÀ
  • NEWS
  • CONTATTI
  • 23 Novembre 2014

    Corriere della Sera

    Lo smog e i danni alla salute : I COSTI (EVITABILI) DI UN'EMERGENZA

    L'inquinamento non solo fa male alla salute ma in più costa molto. Spesso si crede che la riduzione delle polveri sottili in tempi di crisi sia un obiettivo irragionevole:
    meglio affumicati che disoccupati, potrebbe sintetizzare il pensiero di molti. Le cose, però, non stanno così. L'aria inquinata, infatti, non ha solo un impatto negativo in termini socio- sanitari, che peraltro già basterebbe da solo a giustificare azioni di contenimento, ma anche in termini prettamente economici.

    Secondo l'Oms ogni anno quasi 7 milioni di persone muoiono nel mondo a causa dell'aria che respirano (3,3 a causa dell'inquinamento outdoor e 3,6 per quello indoor); il costo economico delle vite perse è stimato in oltre 780 miliardi di euro all'anno. Circa il 90% della popolazione europea è oggi esposta a livelli di inquinamento superiori ai limiti di sicurezza indicati dall'Oms. Il recente studio Aphekom, che ha valutato 25 città europee tra le quali Roma, ha dimostrato che il rispetto degli standard Oms per gli inquinanti atmosferici
    si tradurrebbe in un allungamento della vita media di 22 mesi per un trentenne di oggi e, per la società, in un risparmio di 31 miliardi di euro. A Roma, ad esempio, una riduzione di soli 5 microgrammi per metro cubo di Pm2,5
    comporterebbe un risparmio di circa un milione di euro e salverebbe 594 vite umane. Nei paesi Ue l'Oms stima i costi socio-sanitari determinati dall'inquinamento atmosferico
in 1,7 trilioni di dollari per il solo 2010. Ma soprattutto oggi sappiamo dalla Commissione Europea che 3,3 miliardi di euro spesi nell'attuare interventi per mitigare l'inquinamento atmosferico si tradurrebbero in 40 miliardi di euro di risparmi, rendendo così 12 volte l'investimento fatto.
    Le possibili azioni per limitare l'inquinamento dell'aria sono molte: dalla riduzione fiscale per le industrie che attuano politiche ambientali a una tassazione, per converso, sulle maggiori fonti di inquinamento, oppure a una sorta di compensazione degli interventi (se si consente lo sviluppo di un'attività fonte di inquinamento con parte dei proventi si finanzia il contenimento di altre). Anche politiche di road pricing sono efficaci, come Area C ha in parte dimostrato, ma, purtroppo, a Milano come a Londra, interessano aree troppo piccole per influenzare sensibilmente l'aria di una intera regione. Azioni però possono e devono essere intraprese, tenendo in conto gli aspetti di salute ma anche le possibili positive ricadute economiche. Anche in tempi di crisi economica, anzi, soprattutto in questi momenti.

     

    Sergio Harari