• CHI SIAMO
  • ATTIVITÀ
  • NEWS
  • CONTATTI
  • 10 Agosto 2014

    Sperimentazione, non Discriminazione: la Giusta Scelta USA sul siero AntiEbola

    Corriere della Sera

    Sono ormai quasi mille i morti causati dal virus Ebola in Africa, ma mentre per quasi tutti i malati le uniche cure attuate sinora sono state solo palliative (idratazione, analgesici, controllo delle emorragie, ecc.), una eccezione è stata fatta per i due medici americani, Kent Brantly e Nancy Writebol. Da qui è nata la polemica sulla quale è appena dovuto intervenire anche lo stesso Presidente Obama. I due americani sono stati rimpatriati e, sotto la supervisione del Center for Disease Control di Atlanta (istituzione di fama internazionale che svolse un ruolo importantissimo all'epoca dell'epidemia di AIDS), trattati con un nuovo siero denominato ZMapp, mai utilizzato prima nell'uomo e sperimentato in precedenza solo nelle scimmie.

     

    E' giusto limitare l'utilizzo del nuovo farmaco a due “privilegiati”? E' la domanda che alcuni hanno voluto provocatoriamente lanciare. Obama ha fatto sentire la sua voce con un messaggio chiaro, affermando che è prematuro inviare in Africa farmaci tuttora in via di sperimentazione contro Ebola, senza avere ancora a disposizione sufficienti informazioni sulla loro azione, quando le misure di prevenzione e di igiene pubblica potrebbero essere molto più sicure e incisive. Una posizione totalmente condivisibile a cui si aggiunge, al momento, il dato di fatto di una scarsissima disponibilità del nuovo farmaco, peraltro costosissimo.


    L'uso che ne viene fatto per i due americani è quello che viene definito “compassionevole”, regolato da precise norme, e che è da considerarsi limitato solo a pochi casi eccezionali. Giusto invece, se non emergeranno dati contrari durante l'utilizzo del farmaco in questi due primi pazienti, avviare al più presto una seria sperimentazione per valutarne la reale efficacia e utilità, come anche suggerito dagli esperti dell'OMS. Nessuna discriminazione quindi, solo semplice buon senso.


    Obama ha concluso il suo intervento dicendo testualmente: “Penso che dobbiamo farci guidare dalla scienza”, una frase di cui dovremmo, nel Paese della cura Di Bella e di Stamina, far tesoro.

     

    Sergio Harari