14 Giugno 2025
Chirurgia estetica non affrontiamola con superficialità
Un’altra donna è morta in questi giorni dopo un intervento di chirurgia estetica fatto nel posto sbagliato, un ambulatorio non adeguatamente attrezzato dove le sono stati prestati soccorsi tardivi e si è perso tempo prezioso. Un’altra storia di pressapochismo, superficialità, assenza totale di professionalità. Un’altra storia che racconta sogni di bellezza a poco costo e dell’ossessione del corpo perfetto.
Le tragiche vicende degli ultimi mesi hanno tutte in comune racconti di ambulatori abusivi, strutture fatiscenti, professionisti senza titoli e senza etica, adescamenti via web, come se la medicina, anche quella estetica, fosse una fiera, si comprasse su Amazon, dall’offerente migliore, e si esercitasse nei sottoscala. Ma non è così. La medicina è sempre la medicina anche se ti rifai il naso, ti sottoponi alla liposuzione o fai un laser o una iniezione di botulino. Comporta competenze, attenzioni, asepsi, conoscenza delle possibili complicanze e di cosa fare nel caso, magari anche remotissimo, che qualcosa di grave e imprevisto possa accadere. Perché ogni procedura invasiva, anche la meno aggressiva, ha le sue problematiche.
Un piccolissimo rischio che qualcosa possa andare male è insito in ogni atto medico, nessuno escluso, ma se sei in ospedale o in un centro adeguatamente attrezzato e ti sei affidato a professionisti che sanno cosa fare la situazione sarà gestita al meglio. Se invece l’unica preoccupazione del medico è come coprire l’errore, o non far saltare fuori che l’ambulatorio non è a norma o che sta lavorando in nero, allora succede il disastro.
Ogni paziente deve essere consapevole che sottoporsi a un intervento chirurgico o a una procedura invasiva comporta sempre qualche rischio, magari di una complicanza su un milione di casi, ma quel caso su un milione potrebbe capitare a lui. E se lo sta facendo non per una necessità medica specifica ma per migliorare il suo aspetto fisico o la sua vista o la performance di una articolazione deve essere cosciente che non è come comprare una caramella. Questo non vuole dire che bisogna rifuggire dalla chirurgia o, più in generale, dalla medicina, ma che bisogna essere sempre bene informati dei rischi delle procedure mediche ed affidarsi a professionisti e strutture qualificate non dal passaparola del web ma da istituzioni competenti.