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  • 08 Luglio 2013

    I direttori e le Asl: la rivoluzione delle nomine

    Corriere della Sera Roma

    di Sergio Harari

     

    Togliere le mani arraffone della politica dalla sanità equivale a fare una rivoluzione e che sia proprio un politico come Nicola Zingaretti a provarci è un fatto importante.


    Per decenni la sanità italiana è stato il pascolo prediletto del malaffare e della corruzione, il luogo dove piazzare gli amici degli amici, dove concludere loschi affari, dove affermare le proprie lobby di potere. Perfino le nomine dei primari sono state lottizzate, non parliamo poi di quelle dei direttori generali e degli altri funzionari, qui il merito è un oscuro oggetto che proprio nessuno desidera conoscere.

     

    Per questo la decisione di Zingaretti di promuovere un bando pubblico via web per le posizioni di direttore generale e di delegare all'Agenas e a esperti di chiara fama la selezione è una piccola-grande rivoluzione. Ma non basta.

     

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