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  • 18 Luglio 2014

    Il bomerang delle sigarette elettroniche

    Corsivo Corriere Nazionale

    Le sigarette elettroniche, tanto di moda in questi anni, potrebbero essere molto meno innocue di quanto non si creda e forse non servono neanche a smettere di fumare. E' un documento ufficiale di tutte le società internazionali di pneumologia a affermarlo, infatti le sigarette elettroniche contengono meno tabacco e agenti cancerogeni di quelle tradizionali ma i rischi reali per la salute indotti dal loro consumo sono a tutt'oggi sconosciuti. Così come sussistono molti dubbi sulla loro reale efficacia nell'aiutare a smettere di fumare. La diffusione del fumo elettronico potrebbe inoltre avere un effetto negativo sull'iniziazione dei giovani al fumo tradizionale. L'eventuale effetto positivo delle sigarette elettroniche potrebbe essere quindi ampiamente controbilanciato da un maggior rischio per la popolazione presa nel suo complesso. Per questo le società di pneumologia (tra i firmatari anche l'italiano Francesco Blasi in rappresentanza della Società europea) raccomandano che la diffusione del fumo elettronico venga vietata o limitata e, qualora concessa, regolata con le stesse norme utilizzate per la commercializzazione delle sigarette tradizionali. Si tratta di un documento molto importante, soprattutto se si considera che le grandi multinazionali del tabacco stanno spostando il loro mercato proprio in questa direzione, prova ne sia la maxi fusione che sta per chiudersi tra le aziende produttrici di Camel e di Kent, con quest'ultima che detiene una fetta significativa del mercato delle e-cig.