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  • 06 Maggio 2018

    L’assurda crisi della “fisiologica”

    La soluzione fisiologica è la cosa più diffusa e meno costosa che si possa trovare in qualsiasi ospedale o infermeria del mondo ma in America ora scarseggia. La notizia sa di inverosimile, eppure è vera, paradossalmente essendo poco cara non conviene produrla. Inoltre il suo acquisto avviene attraverso consorzi di ospedali che ordinano grossi quantitativi strappando così prezzi molto bassi, il che fa sì che le industrie siano disincentivate a aumentarne la produzione e esclude dal mercato le piccole aziende.

    E’ dal 2014 che la crisi della fisiologica si protrae ma l’Uragano Maria nel 2017 ha precipitato le cose: devastando Puerto Rico, ha determinato una grave crisi umanitaria che ha incrementato notevolmente i consumi interni, riducendo drasticamente le esportazioni verso gli Stati Uniti. Importare da altri Paesi non è facile, anche perché le bottiglie di fisiologica pesano molto e il loro trasporto è di conseguenza costoso.
    La scarsità di fisiologica deriva sostanzialmente dal disinteresse delle grosse aziende per questa attività commerciale e dall’assenza di norme e regole precise, o, se si preferisce, dall’esistenza di leggi che preservano più la libertà d’impresa che la salute dei cittadini
    Così sul giornale di medicina più importante al mondo, il New England Journal of Medicine, si legge testualmente: “Non il Congresso e neanche l’FDA (l’ente regolatorio americano del farmaco) possono obbligare una azienda a produrre un medicamento, indipendentemente da quante vite potrebbe salvare o da quanto sia indispensabile”. Intanto si discute su come reidratare i malati in assenza della preziosa soluzione che nel resto del mondo è sugli scaffali di qualsiasi infermeria. Con una serie di effetti a cascata dirompenti: il personale infermieristico deve perdere più tempo a infondere lentamente alcuni farmaci invece che diluirli in un quantitativo adeguato al tempo di somministrazione, i software di calcolo delle prescrizioni mediche vanno tutti aggiornati e modificati, e si discetta, come ai tempi del colera, su come reidratare i malati utilizzando solo la via orale. Infine l’FDA concede un prolungamento dei tempi di scadenza delle ormai scarse scorte.
    Questo episodio deve far pensare a dove possono condurre le pericolose derive di un esasperato liberismo quando applicato anche alla sanità e all’importanza di preservare il nostro prezioso Servizio Sanitario pubblico (in Italia per esempio esiste lo Stabilimento Farmaceutico Militare che può far fronte a situazioni di questo tipo).
     
    Sergio Harari
    Presidente Associazione Peripato