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  • 21 Giugno 2022

    Long Covid, quando manca il fiato e la tosse non se ne va: che fare?

    Quali esami e che attività fare per una ripresa graduale e progressiva delle attività quotidiane

    Long Covid, quando manca il fiato: che fare? di Sergio Harari



    Mancanza di fiato, a riposo o da sforzo (tipicamente facendo le scale), sensazione di difficoltà a respirare compiutamente, senso di costrizione toracica, respiro sibilante, tosse e facile affaticabilità sono i sintomi più frequentemente descritti da chi soffre per le conseguenze respiratorie a lungo termine di Covid. La valutazione della compromissione respiratoria prevede uno studio radiologico (radiografia del torace e, in casi selezionanti, Tac ad alta risoluzione che non necessita di contrasto) della funzione respiratoria (spirometria, studio della diffusione alveolo-capillare, test del cammino, emogas analisi arteriosa e, in alcuni casi, test da sforzo cardio-polmonare).

    È indicata una ripresa graduale e progressiva delle attività quotidiane senza però eccedere e concedendo i tempi fisiologici al nostro organismo per riprendersi. Una cosa importante è controllare, senza che diventi un’ossessione, i propri valori di saturazione attraverso un saturimetro (sono apparecchi affidabili e sostanzialmente uguali uno all’altro, non esistono marche o modelli migliori), facendo in particolare attenzione ai valori che si ottengono durante lo sforzo fisico. In generale bisogna cercare di non scendere sotto il 92%, nel caso è meglio fare una pausa, riprendere fiato e attendere che i valori risalgano per poi riprendere il movimento. La ripresa dell’esercizio può anche prevedere che lo si spezzi in più momenti della giornata. La cyclette per la ripresa e l’esercizio può essere un’ottima strada da perseguire, come anche la camminata veloce e il nuoto Nei casi di asma post- infettivo possono essere utilizzati broncodilatatori e cortisonici topici.