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  • 29 Marzo 2017

    Primavera, tempo di congiuntiviti e raffreddori allergici: cosa fare

    A Milano e nelle grandi città l’inquinamento gioca un ruolo importante: i particolati e l’ozono causano un’irritazione delle mucose che favorisce l’insorgenza di fenomeni allergici e ne aggrava l’intensità
    E’ tempo di primavera e di allergie: iniziano i primi occhi rossi e i primi starnuti. Congiuntiviti e raffreddori allergici cominciano a farsi sentire, chi ne soffre ha già iniziato a accusare i primi sintomi. Le temperature ancora tendenti al basso e le recenti precipitazioni stanno ritardando un po’ i tempi ma fra qualche settimana i picchi dei pollini tipici della primavera arriveranno ai livelli classici di questa stagione.

    Ma perché aumentano così tanto le allergie? A Milano e nelle grandi città l’inquinamento gioca un ruolo importante: i particolati e l’ozono causano un’irritazione delle mucose (respiratorie ma anche congiuntivali) che favorisce l’insorgenza di fenomeni allergici e ne aggrava l’intensità. L’azione dei pollini è poi potenziata da alcuni inquinanti che ne amplificano l’effetto allergizzante. Ma tutto questo non basta a spiegare la vera e propria esplosione di malattie come l’asma bronchiale che si registra in questi ultimi anni, il suo aumento interessa anche regioni meno inquinate della nostra e si verifica anche in assenza di vere e proprie allergie. Le ipotesi per dare una spiegazione a questo boom epidemiologico sono molte, una tra le più note è quella igienica: secondo questa teoria l’esasperata attenzione igienica con la quale oggi vengono accuditi e nutriti neonati e bambini preclude ai piccoli di potersi “sensibilizzare” correttamente verso  l’esterno; ciò causa un’alterata risposta immune con il manifestarsi delle allergie. Altre teorie si rifanno ai cambiamenti delle abitudini alimentari e degli stili di vita, ma non esiste a tutt’oggi una parola definitiva.
    Purtroppo questo è un campo dove la prevenzione può fare poco, se non per l’attenzione a non esporsi alle fonti allergeniche (evitando parchi, giardini, ecc.); si può fare molto invece con una diagnosi tempestiva dei sintomi più frequenti (tosse, naso chiuso, bruciore agli occhi). Oggi infatti esistono farmaci decisamente efficaci, con effetti collaterali e tossicità molto limitate (antistaminici, cortisonici da somministrare localmente, broncodilatatori spray), l’importante è fare attenzione ai sintomi affidandosi ai suggerimenti dei medici, curandosi con attenzione e costanza.

     [Corriere della Sera - edzione Milano / Cronaca]