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  • 25 Agosto 2021

    Virus, vaccini e gli scenari che ci aspettano

    Sono molti gli elementi di incertezza che limitano la possibilità di prevedere l’andamento della pandemia nei prossimi mesi, alcuni sono difficilmente valutabili, altri dipendono dai comportamenti che adotteremo e dalle scelte che il Paese vorrà fare. È molto verosimile che si vada incontro a uno stato di convivenza con il virus di tipo endemico che non sarà di breve durata e con il quale dovremo, volenti o nolenti, fare i conti. Il punto chiave è a quale livello si posizionerà l’asticella che definirà numero di contagi, ricoveri e decessi, e con quale equilibrio con il nostro sistema socioeconomico. L’economia dà finalmente segni di ripresa in molti settori, ma trovare il giusto bilanciamento tra ripartenza delle attività produttive, misure preventive, vaccinazioni e emergenza di nuove varianti virali, non sarà semplice e implica decisioni difficili. Peraltro non sempre le scelte migliori sono quelle più popolari. In questo contesto si inserisce per esempio il tema dell’obbligo vaccinale: deve essere per tutti? o per nessuno? o solo limitato a alcune categorie? Il Paese può permettersi di avere uno zoccolo duro di soggetti che non si vaccinano e che possono così creare problemi di tenuta al Servizio Sanitario Nazionale e altresì favorire la circolazione virale?

    Complesse sono anche le decisioni che andranno prese sul terzo richiamo vaccinale, una volta che avremo dati più precisi per poterne valutare approfonditamente i possibili benefici sanitari. Le posizioni su alcuni temi, come quest’ultimo, possono differire molto a seconda della visuale dalla quale si parte: l’OMS, che ha come obiettivo la salute globale, antepone il diritto anche dei paesi più poveri a avere accesso a una diffusa campagna vaccinale prima di poter prevedere un nuovo richiamo per chi è già coperto; diverso il punto di vista di singoli stati come Israele o l’America, e domani potrebbe essere l’Italia, che vogliono innanzi tutto garantire la salute dei propri cittadini, sebbene la pandemia ci abbia insegnato che il virus non conosce confini. Dall’implementazione della campagna vaccinale e dalla sua eventuale obbligatorietà, oltre alle scelte delle politiche sanitarie di prevenzione, dipendono gli equilibri del futuro socioeconomico del Paese, è bene che tutti, parti sociali comprese, se ne rendano conto.

    Corriere Nazionale - Sergio Harari